La capolista vola. Entella-Benevento. Serie B
9 min readVirtus Entella, Chiavari, Liguria, mare, giornata soleggiata, temperatura primaverile-estiva, macchina, km, e… prima di tutto questo i cantieri in autostrada, un vero incubo, da doppia corsia a corsia unica, da code a macchine ferme, curve, deviazioni, concentrazione al massimo, come stare in panchina per la partita… ma oggi con me c’è Dario, un vero super navigatore, “attento,frena,vai,occhio,code,ritardo,passiamo di qua, adesso di la” , fatto sta che arriviamo comunque all’ora prestabilita, cioè verso le 12, in tempo per un pranzetto veloce. Ma prima però, quando arriviamo dalle parti di Bolzaneto, un pensiero corre alle vittime del ponte Morandi, adesso e in fase di completamento, e devo dire che passando li vicino io e Dario un pò ci emozioniamo.
Allora dicevo, arriviamo in perfetto orario a Chiavari, parcheggiamo a circa un km dallo stadio, chiediamo due news e ci dicono “oh ma siete lontani”, io penso…a circa a 1km, noi siamo montanari e camminiamo decisi penso e Dario lo dice anche, risate e via. Camminiamo sul bordo della strada, il sole è caldo, vediamo i fari dello stadio, e come sempre dico, “una città, uno stadio, una partita”, e come andare in Inghilterra, alzare gli occhi e trovare i fari, ed è fatta. Abbiamo anche fame, siamo in tempo ci consigliano un bar li vicino, entriamo ehhh “Possiamo mangiare qualcosa?, Certo, sorriso mozzafiato della barista ehh prima domanda trabocchetto…siete della stampa?….e Dario, certo siamo Giornalisti, prego li c’è un tavolo libero per due”. Dario attacca bottone con una signora, “sapete dove alloggia il Benevento (li sono tutti tifosi dell’Entella)… una signora… “Hotel li vicino a 15 minuti a piedi”, parlano, non sento tutto, poi la signora dice, “hei, ma io tifo Entella e parlo con te che tifi Benevento, giù risate”, rido anche io…. perchè la cosa mi diverte, bistecca, patate,dolce, birra,caffè e via direzione stadio.
Adesso arriva il bello, cerchiamo il posto accrediti stampa, e ancora chiuso, facciamo un giretto, vorremmo salutare Maggio, suo fratello Maurizio da una mano in Societa del nostro paese, il Valve, non ci sono ancora, arriveranno tra poco, andiamo un pò in giro li attorno, sono tutti gentilissimi, chiediamo informazioni, curiosità e tutti ma proprio tutti ci assecondano e ci danno le informazioni che cerchiamo.Eccolo il pullman, ci passa vicino, Dario si lancia, guarda tra le fessure del cancello, urla “Cristiannnnnnnn”, ma niente, vedo Pippo Inzaghi, (ho una missione oggi), ma siamo nel pre-match e si infilano tutti nella zona spogliatoi.
Dico a Dario, tranquillo, li becchiamo dopo, andiamo, troviamo la signora addetta al pass stampa, prima però chiedo dove posso trovare il sig. Andrea Solari dell’ufficio Marketing della Società, e lui che ci ha accreditati, ho il mio libro “La Stanza dei Sogni” e ci terrei a regalarglielo, non è ancora arrivato e lo consegno ai suoi collaboratori. Quando ritiro il “Pass Stampa, Liberodicalciare.it mi emoziono, tutti e due, io e Dario, scoppiamo in una grande risata condita con un bell’abbraccio, di quelli sinceri, ma guarda te che roba, stiamo andando a mille all’ora, stiamo giocando, sono stato sincero “non sono, siamo giornalisti, mi piace scrivere di sport, di football, mi piace assaporare i momenti prima della partita, mi piace cogliere le sfumature che colorano le partite, lo vedo come un gioco, come una grande avventura” ed il pass è arrivato comunque, credo abbiano capito, non ho dubbi.
Una volta in tribuna, non sappiamo come muoverci, andiamo a naso, guardiamo il campo, la felicità di Dario mi commuove, parla dei figli, “pensa Mister mi dice, pensa avessimo i nostri figli qua in campo”, già… sarebbe bellissimo, mi dice “magari non lavorerei più”…e giù risate. Troviamo la nostra postazione, che onore, ci sono anche i nostri nomi, ci sono già i ragazzi con i loro pc belle che pronti, si stanno preparando, noi siamo vicini a Domenico, tifoso Giallo-rosso, scambiamo due parole, e preparatissimo, ci sarà di grande aiuto. Io preparo la mia agenda.
Il pre-partita scorre veloce, le squadre entrano in campo, il Benevento di Pippo Inzaghi inizia il suo riscaldamento, gli occhi sono tutti per lui, Pippo-gol. Ma facciamo un passo indietro, i ragazzi di casa arrivano per ultimi, vediamo il Pullman che arriva, una valanga di ragazzini in campo si dispone su due lati, esultano come al gol, cantano, “Entella, Entella,Entella”, saltano di gioia, che bello dico, ecco le vere emozioni, i giocatori passano in mezzo a loro, foto, si danno il 5, i giocatori assecondano le loro richieste, che bello mi dico, i miei occhi sono lucidi, perchè so cosa provano, che bella questa scena, il football, il gioco del popolo, della gente, dei bambini.
Lo stadio Comunale piano piano si riempie, riprendo queste parole dal sito ufficiale della Società.
E’ stato costruito nei primi anni ’30 ed inaugurato ufficialmente il 29 ottobre 1933 in occasione della partita con l’Albenga ed è la terza ed attuale “casa”, in ordine cronologico, dei biancocelesti.
Ancora oggi il “Comunale” e l’Entella sono per Chiavari ed il comprensorio un binomio inscindibile per storia e passione dopo oltre ottant’anni. Il recente restauro dell’estate 2011 ha reso l’impianto chiavarese uno dei più belli funzionali e ospitali dell’intera Lega Pro.
La Fondazione dell’Entella risale al 1914 nel periodo in cui nascono molti dei più importanti club calcistici nazionali.
L’iniziativa è di un gruppo di giovani e notabili chiavaresi che
vogliono avere la squadra di calcio della città dimostrando così il
senso di modernità delle classe dirigente locale di allora.
Nei decenni che seguono la nascita l’Entella calcio si impone sulla
scena sportiva, non solo regionale, diventando via via un elemento di
identità di Chiavari e dei chiavaresi, ma anche di un molto più vasto
bacino di popolazioni dell’entroterra che gravita sul capoluogo e che
vive e prospera intorno al fiume. Vi sono fasi della vita del club molto
importanti come quelle degli anni ’60 e degli anni ’80, nelle quali la
squadra e la società si mettono in mostra nel calcio professionistico.
Poi un lento declino sino al fallimento, la scomparsa del nome, l’oblio.
Solo pochi anni fa un gruppo di imprenditori chiavaresi decide di
ridare l’onore alla bandiera e ai colori biancocelesti.
Ma è a partire dal 2007, con la Presidenza di
Antonio Gozzi, che si ha l’effettivo rilancio e la straordinaria
cavalcata che ci porta ai giorni nostri. Gozzi, da imprenditore di rango quale è, intuisce subito le potenzialità del marchio e rilancia l’Entella alla grande.
Lo fa con un approccio e un’energia “aziendali”: attenzione estrema alla qualità degli uomini che lavorano con lui; grandi investimenti sulle strutture sportive e sul settore giovanile; organizzazione efficiente e affiatata; coinvolgimento delle forze vive della città, economiche, sociali e culturali sul “progetto Entella”. Gozzi descrive con semplicità cosa intende per “progetto Entella”:
“… una società calcistica che vuole arrivare molto in alto e imporsi all’attenzione nazionale anche e soprattutto con la crescita del vivaio e di giovani di talento che da tutta la regione e dal resto d’Italia hanno l’ambizione e l’orgoglio di vestire i colori biancocelesti. Una società che si vanta di coinvolgere centinaia di atleti e le loro famiglie e che è in rete con le più importanti istituzioni cittadine dal Comune, al Banco di Chiavari, all’Ascom, al Centro Benedetto Acquarone, resort per i giocatori provenienti da fuori regione. Il più grande piacere è – credetemi – uscire in città e vedere giovani di tutte le età che, con la divisa dell’Entella portata con orgoglio, raggiungono i campi di gioco.”
Il Benevento è una macchina che viaggia ai mille all’ora, sono primi in classifica con più di 15 punti di vantaggio sulla seconda, Pippo Inzaghi sa di avere il campionato in pugno. L’avvio dei giallo-rossi è deciso, i bianco-azzurri sembrano intimoriti dal possesso palla degli ospiti, Sau e compagni impongono subito il ritmo partita, in mezzo al campo il trio Hetemaj – Viola – Schiattarella sono una diga praticamente insuperabile, e poi Sau alle spalle di Insigne e Moncini fanno davvero paura. Infatti dopo pochi minuti, precisamente all’ 8′ minuto, Sau si inventa una girata spettacolare in piena area di rigore con la palla che si insacca nell’angolo alto dove nulla può il portiere di casa Contini. Il momento no dei padroni di casa, tramortiti dal gol in avvio, scombussola probabilmente i piani di Mister Filippo che sostituisce Boscaglia squalificato, passano una manciata di minuti e al 14′ Insigne al volo dal limite dell’area trova l’angolino basso per il 2a0 per gli ospiti, inizio di partita pazzesco da parte dei ragazzi di Inzaghi. I 250 tifosi ospiti possono fare festa e continuare a cantare i loro cori, lo faranno per tutta la partita, davvero grandi, e poi si godono un sole spettacolare, e due gol sotto la loro postazione. Il pubblico di casa è deluso, si aspettavano una gara diversa, un “proviamoci senza paura”, ci provano, provano qualche affondo con De Luca, ma niente da fare, quando ti trovi di fronte una squadra così forte non è semplice, le forze mentali scompaiono, ti trovi di fronte gambe, testa, un blocco che non sbaglia praticamente niente. Al 23′ Caldirola viene trattenuto in area bianco-azzurra, per il Direttore di gara Marini è rigore, dal dischetto si presenta il numero 10 Viola, rincorsa, tiro, e palla in rete, 3a0 e fine dei giochi.
Nella ripresa l’Entella alza il baricentro della squadra, più avanti, alla ricerca del gol che potrebbe riaccendere qualche speranza nei padroni di casa, il Benevento tenta di addormentare il ritmo partita con il suo possesso palla e ci riesce abbastanza bene. I bianco azzurri, spingono e giocano meglio in questa seconda fase, prima Mazzitelli e poi Dezi impensieriscono la difesa ospite, ma comunque si ha la netta sensazione che la partita sia segnata. A 5′ minuti dalla fine Coda in contropiede mette in rete per la quarta volta, suggellando una prova maiuscola di tutta la squadra, il Benevento si conferma una super corazzata per la serie B, tecnicamente e tatticamente pronta per il salto di categoria. Gli stregoni battono un altro record, superato l’Ascoli del 1977/78 alla 25^ giornata 59 punti, 60 i sanniti sono sempre più al comando a più 17 sul Frosinone e più 19 sullo Spezia terzo e prossimo avversario sabato prossimo al “C. Vigorito”.
Adesso inizia il dopo gara, e qui le cose si fanno serie, maledettamente serie, andiamo in zona sala stampa, arrivano i primi addetti, ci guardano il pass, entriamo, Dario sceglie il posto, io resto in piedi, si perchè aspetto Pippo-alta tensione. Arriva il Mister dell’Entella, c’è poco da dire, conferma la bravura degli ospiti e guarda vanti, come è giusto che sia. Eccolo arriva, lo incrocio, i nostri sguardi si incrociano, lo saluto, “Pippo non è che hai tempo per firmarmi la maglia rossonera?… certo che si, fammi solo rispondere a due domande che abbiamo l’aereo…certo“. Dirà poche parole, è contento, i suoi ragazzi girano al massimo, temeva questa trasferta, il campo in sintetico, il rilassamento, invece è andato tutto bene. Si alza, mi passa vicino e mi dice ” la maglia?, eccola, andiamo in Mix Zone, una stanzetta li vicino, la guarda, la gira, e vicino al suo numero 9 scrive…“a Gian, con affetto, Pippo Inzaghi”, possiamo anche fare una foto? certo che si, Dario scatta, sono felicissimo, ecco un bel ricordo.
Adesso devo beccare Cristian Maggio mi dice Dario, via veloci come la luce, direzione Pullman, arriviamo li che i giocatori sono già belle che pronti a partire, alcuni si mangiano dei panini, altri salutano i familiari al seguito, troviamo Insigne, “Maggio è già sul pullman?” e lui, “si credo di si”…possiamo farci una foto? si certo, bang beccato anche lui.
Hei ci dice, avete il pass, andate dentro dove c’è il pullman, noi ci guardiamo il pass ridiamo e via, bang dentro l’area del parcheggio, non me la sento di salire sul pullman, ma chiedo “Cristian e dentro?“, mi rispondono si, potete dire che siamo del suo paese? e che vorremmo salutarlo, passano pochi minuti e Cristian scende dal pullman, “del mio paese?”, si Robilante, Vernante, siamo amici di tuo fratello, lui si allena con il Valve, risate….“ciao come stai? grande partita, che bravi, complimenti, grande Maggio dice Dario, ohhh ci facciamo una foto? si certo…..bang preso anche lui”.
…adesso basta che dici? Dario, che facciamo andiamo? non possiamo osare di più ci aspettano tanti km e tanti cantieri autostradali…. però magari rientriamo da Alessandria, facciamo Asti, e poi Cuneo, ma si dico, va bene tutto.
Virtus Entella – Benevento: 0-4 Campionato di Serie B
VIRTUS ENTELLA (4-3-1-2) – Contini; De Col, Coppolaro, Pellizzer, Sala; Mazzitelli, Paolucci (56′ Chajia), Settembrini (40′ De Luca M.); Schenetti; Dezi (73′ Toscano), De Luca G. A disposizione: Paroni, Zaccagno, Chajia, Crialese, Nizzetto, Currarino, Bruno, Morra, De Luca M., Toscano, Andreis, Mancosu. Allenatore: Giacomo Filippi.
BENEVENTO (4-2-3-1) – Montipò; Maggio, Letizia, Barba, Caldirola; Hetemaj (80′ Del Pinto), Viola; Schiattarella, Insigne, Sau (70′ Improta); Moncini (73′ Coda). A disposizione: Manfredini, Gori, Rillo, Del Pinto, Coda, Volta, Pastina, Improta, Basit, Di Serio. Allenatore: Filippo Inzaghi.