29 Settembre 2024

Liberodicalciare

Spalti on the road

Una stretta sullo sport e i giochi all’aperto

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Ventotto giorni, 28 giorni (22 Febbraio, paziente zero) dopo la situazione precipita ancora, nessun miglioramento, nessuna buona notizia all’orizzonte, a dire il vero forse dalla Cina si, ma da noi, in Italia, in Europa la situazione sembra aggravarsi, sempre di più, non sappiamo più cosa pensare. Le immagini che arrivano da Bergamo sono inquietanti, ho tanti amici in quella città e in quella provincia, ci siamo sentiti, ho percepito la paura, lo stress, l’inquietudine, è davvero molto triste, siamo una generazione che si è trovata di fronte una montagna enorme da scalare, anzi non è giusto metterla così, perchè la montagna se porti rispetto te lo permette anche di conquistarla, qua invece non è così. Penso ai tanti medici, infermieri, volontari, che in queste ore stanno lottando contro questo nemico invisibile ma letale, quasi letale, perchè ci sono anche i sopravissuti, ci sono quelli che vengono dimessi dai nostri ospedali. Penso anche a Mirella e Sabrina, tanto per citare due nomi, infermiere che da giorni sono sul campo, in battaglia, lottano. I contaminati aumentano ogni giorno, si stanno avvicinando anche al nostro paese, Robilante, provincia di Cuneo, non siamo fuori dal mondo, ci siamo dentro, come tutti. Alcuni di noi stanno ancora lavorando, le protezioni ci sono, ma la paura è anche in mezzo a noi, in fabbrica, come nei supermercati, come nei negozi ancora aperti, come quello del mio amico Paolo, cambiano gli orari, ma ogni volta che entra o si avvicina qualcuno la reazione è uguale per tutti, ci teniamo a distanza. Basterà? forse si forse no. Ma sapete cosa si prova? intendo dire … ci incrociamo, e con lo sguardo abbassato cambiamo leggermente traiettoria, ci spostiamo, ci allarghiamo, i nostri sguardi leggeri e veloci cercano altre cose, ripeto non siamo sul set di Blade Runner, è vita reale, è il 20 Marzo 2020, benvenuti nel futuro.

Le fabbriche chiudono, le scuole lo sono già da qualche tempo, i bar pure, molte attività di non necessità (ci dicono) devono chiudere, rimangono aperti i supermercati, i negozi alimentari, e poche altri esercizi, ma la gente sembra non capire, si esce ancora per fare due chiacchiere ignari del pericolo, anche la corsetta in solitario, a debita distanza da chi si incrocia, verrà modificata, solo a breve distanza dalla propria abitazione…tipo 100-200 metri, si potranno portare fuori i propri animali per il solo tempo necessario, 10-15 minuti penso. Benvenuti nel futuro.

Di questa settimana mi rimarrà in testa l’immagine dei camion militari che da Bergamo portano via le salme dei defunti, portati via in altre province o regioni. Benvenuti nel futuro, e non siamo in tempo di guerra.

Per ragioni di lavoro sono uscito dalla fabbrica e in macchina ho percorso le nostre strade, avevo guanti e mascherina, incrociavo lo sguardo delle poche auto che erano sulla strada, il mio istinto era di abbassarmi la mascherina, non volevo allarmare, ero anche un pò a disagio, gli sguardi c’erano, e mi chiedevo “chissà cosa penseranno”, che ignoranza vero? Benvenuti nel futuro.

Di questa settimana però voglio anche ricordarmi dei messaggi ricevuti e inviati, non telefonate, perchè so che sarebbe stato difficile trovarle e trovarle anche giuste, perciò ho optato per i messaggi, vicini e lontani, ecco la tecnologia che mi piace, bang, in un attimo raggiungi l’amico. Ci siamo tutti dentro, nessuno escluso, dobbiamo ragionare in questi termini, il coronavirus Covid19 è uno di noi, viaggia con le persone, con i nostri abiti, dobbiamo limitare i nostri spostamenti, isolarlo, questo si, ecco la strada, non so se basteranno queste nuove misure, temo di no, si dovranno intensificare ancora di più, ma di una cosa sono convinto, il virus non viaggia con i messaggi, con le telefonate (se preferite), sentiamoci, non restiamo soli, sentiamo i nostri genitori, i nostri vecchi (in senso buono), sentiamo i nostri amici, inviamo loro un video musicale, una canzone, un “come state?”, una video chiamata, tutto questo può solo far bene, perchè come diceva un mio vecchio amico, (adesso non so se lo sono ancora, probabilmente no, perchè sono passati tanti anni e le incomprensioni ci sono ancora)… lui diceva sempre… “male non fa”, si male non fa, un messaggio non può far male.

Benvenuti nel futuro, 20 Marzo 2020

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