29 Settembre 2024

Liberodicalciare

Spalti on the road

Si stava meglio quando si stava peggio.

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Blade Runner

Già, si stava meglio quando si stava peggio, vero? Oggi sabato 28 Marzo 2020, magari cominciamo a prenderne visione, #36 giorni dopo, è bastato un piccolo raggio di sole per portare un pò di luce, per creare una speranza, come siamo piccoli però. In questi giorni mi sono ritrovato a fare alcune riflessioni su cose viste…

“Io ne ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”.

Nei vari Social, telegiornali o reportage, una di queste era ….“Tutti filosovi, non trovi più un ignorante con cui fare due chiacchiere”…autore Matteo, Teo, mannaggia quanto hai ragione, in tv tutti le cantano, e ci condizionano, nel senso che poi riportiamo le notizie come se fossero nostre, e ci sentiamo pure intelligenti dopo… “ma quanto si stava meglio quando si stava peggio”, già, ma oggi un piccolo pallido sole ha scaldato tutti noi, e mi piace pensare che non sia stato casuale, o dovuto alle correnti, o al vento, no, mi piacerebbe pensare che questo pallido sole sia sceso tra noi per portarci un pò di serenità. Un’altra immagine che mi porterò dentro questa settimana e … non ricordo più dove, ma era la zona di Bergamo, ancora li, sempre li, forse non la città, ma un paesino, un cimitero, e tre persone sedute sul bordo della strada che aspettavano o pregavano, o erano solo li per portare un saluto alla persona che era andata via, volata via, senza un saluto, un abbraccio… ahh già non si può, magari bastava uno sguardo, un saluto, un semplice saluto, e poi sono arrivate le lacrime, uno scatto verso la via, lontano dagli sguardi, lontano da tutti. Eh già, quando potevamo abbracciarci non l’abbiamo mai capito, era un gesto talmente semplice che c’è voluto il divieto per farlo nostro, non parlo per tutti, ci sarà sicuramente chi avrà dato a questo gesto il giusto significato…alcuni ci suggeriscono cose da fare, bello, bello, in casa, pesi, ginnastica, movimento, teniamoci in allenamento, non lasciamoci andare, e così fai così, fai cosà… anche io nel mio piccolo cerco di tenermi in forma, faccio i pesi, ma mio figlio quando mi vede si mette a ridere, mica ho 20 anni io… ne ho 56, la mia schiena mi lancia diversi segnali, e lui ride, e rido anche io, mica si può esser troppo seri. Alcuni video sono fantastici, ti lasciano senza fiato, gente che fa arrampicata in casa, come il mio amico Giovanni, che fa le pulizie con le corde, ganci ecc ecc, ci vuole tecnica mica si scherza, uomini che si danno alle pulizie di casa, ho visto cartelli del GTA in casa, mi hanno fatto sorridere, “2m 30s Cucina” ecc ecc… ne siamo sommersi, alcuni sono anche bruttini, e lo lasciamo correre, vedo gente che sorride, ride, urla, piange, suona, canta, si creano catene, si propongono immagini di ricordi, a qualcuno fa piacere a qualcuno no, si osserva e ogni tanto ci casco anche io, non voglio mica esser tagliato fuori dai giochi, ne faccio parte, che tu voglia o no, ci sei dentro, tutti ci siamo dentro, però a volte ti senti in gabbia, perchè devi continuare, altrimenti fermi la catena, però a volte diventa quasi un lavoro. E noi siamo la parte debole, ma forte, siamo il mondo, siamo il movimento, siamo la gente di tutti i giorni, che cercano di sopravvivere, siamo così.

Già, si stava meglio quando si stava peggio, e il giorno che ci sveglieremo e tutto questo sarà solo un lontano ricordo… spero che le lacrime di oggi non siano vane.

Blade Runner

… Io ascolto musica, ho riscoperto il vinile e di conseguenza il vecchio giradischi, lo ha scoperto anche mio figlio, siamo partiti con i Depeche Mode, Black Celebration, disco del 1986, visti a Giugno di quell’anno a Fréjus all’anfiteatro, con me Anna, Manu e Carlin, in quel periodo c’erano così tanti concerti dal vivo che c’era da passar le ferie in quel posto…Queen, Bowie, Neil Young e tanti altri, la musica aiuta sempre, ci fa viaggiare senza partire, e quel gracchiare in sottofondo sa ancora di magia, di magico, sono quelle leggere imperfezioni di cui si sente tanto la mancanza, quel grrr grrr…. che ti metteva una paura pazzesca, la puntina era così fragile che a ogni spostamento temevi il peggio, ehhh si, “si stava proprio meglio quando si stava peggio“… e ricordate non siamo sul set di Blade Runner.

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