29 Novembre 2024

Liberodicalciare

Spalti on the road

Fine lockdown – Spalti on the road…

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Sono passati 106 giorni da quel lontano 22 febbraio 2020, ricordo bene quella data perchè ero a Chiavari con il mio amico Dario in arte Cruiyff, eravamo ospiti della Società Virtus Entella, quel giorno allo stadio Comunale c’era il big match con il Benevento, c’era un sole bellissimo, il mare era li a due passi, c’era allegria, sia in campo che fuori, stavo benissimo, ero anche un pò confuso, io in tribuna stampa, con tanto di accredito, con tanto di badge “Liberodicalciare.it”, già, avevo creato questo diario, questo blog, una maniera di seguire il mio amato football dopo aver abbandonato la panchina, ero partito da una semplice partita, avevo buttato giù un po’ di sensazioni, avevo osservato dal di fuori la mia tribù del calcio, mi piaceva tutto a dire il vero, occhi diversi, sensazioni nuove, e così dopo tante partite seguite, dai più piccoli in su, ero arrivato tramite tante categorie alla serie B, avevo altre mille trasferte da fare, molte Società da scoprire, alcune vicine, alcune lontane, ma era tutto in moto, già… ma poi è successo quello che è successo, e il mio mondo, ma non solo il mio si è dovuto fermare, stop, il corso della vita aveva subito un radicale cambiamento, nuove regole, nuovo modo di vivere, nuovo modo di incrociare gli sguardi, nuovo modo di camminare. Piano piano ci siamo adeguati tra mille polemiche, noi popolo italiano siamo fatti così, siamo artisti, non è facile catturarci con le regole, ma alla fine qualcosa si è fatto.

La sera del 9 marzo il primo ministro Giuseppe Conte annunciava agli italiani che il Paese chiudeva e si fermava, tranne i servizi essenziali.
Il 9 marzo e il 18 maggio 2020 sono due date che ritroveremo nei libri di storia come le date del “lockdown italiano”. Il 10 marzo inizia il blocco totale, le misure del Governo, i Decreti, conosciuti come DPCM, un protocollo d’emergenza che ha imposto a tutti noi restrizioni, che man mano si sono inasprite, dall’obbligo di restare nelle proprie abitazioni per tutti, alla limitazione della libera circolazione delle persone, alla chiusura della quasi totalità delle attività lavorative, tutto questo per 69 giorni.

#andràtuttobene, ecco io non so se è andato tutto bene, mi viene da dire è andata come è andata.

Il virus Covid-19 in Italia ha contagiato ad oggi (04/06/2020) più di 233.000 persone, le vittime sono più di 33.000, sono numeri importanti, numeri, già, i vari bollettini giornalieri ci hanno inondati di numeri, vittime, numeri, tabelle, ancora numeri, grafici, andamenti regolarizzati da algoritmi, ancora numeri, vittime, guariti, contagiati, tv, telegiornali, esperti, economia, lavoro, caos, vittime, virologi, previsioni, giusto e sbagliato nello stesso tempo… prigionieri del nostro tempo, un giorno su, un giorno giù. Alcune immagini resteranno nella nostra mente, altre nel nostro immaginario, magari pensando a un sogno, un brutto sogno, ma non sarà così, ne usciremo tutti quanti un pò cambiati, meno sicuri, più fragili, le nostre sicurezze messe a dura prova. Un abbraccio, un bacio, una stretta di mano, una passeggiata, una corsa, una nuotata, una cena, una birra, gesti così semplici da passare quasi inosservati, avevamo perso tutto questo, incredibile. 106 giorni dopo, ieri 3 Giugno 2020, il Governo e il Presidente del Consiglio Conte hanno decretato la fine del Lockdown come ultima misura presa per arginare questo maledetto virus.

È iniziata la Fase 3, quella del progressivo ritorno verso la normalità. E di una possibile ripartenza del settore turistico in vista dell’estate. La graduale riapertura di ristoranti ed esercizi commerciali, finalmente è arrivato anche il tanto annunciato via libera agli spostamenti tra regioni. Dal 3 giugno riaprono le frontiere, i cittadini dell’Unione Europea, dell’area Schengen e della Gran Bretagna potranno venire nel nostro Paese senza obbligo di quarantena. Dal 15 giugno si apre ai Paesi extra europei. Alcuni Stati Europei hanno preferito non aprire a noi italiani, è arrivato anche il monito dell’Europa, ma a me verrebbe da dire, meglio così, faremo le ferie in casa nostra, ci gusteremo la nostra meravigliosa terra, il nostro stupendo mare, ci gusteremo il nostro meraviglioso cibo, il nostro gustoso vino, e meglio per noi. Questo Virus ci ha fatto capire anche tante cose, non siamo così uniti come vorrebbero farci sentire, parlo dell’Europa, ci dicevano siamo tutti europeisti, per me non è così. La politica poi, sono politicamente schierato, ma non ho bandiere da sventolare… si schierato per le cose giuste, vorrei una giustizia giusta, mi piace il solidale, vorrei il lavoro per tutti, sono andato in overdose di news, le giacchette stirate, le cravatte, i sorrisi, le urla, le verità, ogni giorno una verità, la sapevano lunga tutti quanti, c’è stata la corsa al massacro e manco si sono accorti, poveri noi.

Oggi chiudo con questo fine lockdown una parte di liberodicalciare-spalti on the road, il mio era un blog di football e lo è ancora… ma mio malgrado sono stato catturato anche io da questo periodo-fase che avrei fatto a meno, non ho nemmeno più la forza di elencare le regole, si può fare-non si può fare, devo solo ricordarmi che uscendo di casa devo portarmi anche la mascherina, e senza devo tenermi a giusta distanza.

Il calcio riparte. Fonte Sky – Saranno 124 partite concentrate in 43 giorni (dal 20 giugno al 2 agosto). Tre gli slot orari: 17.15, 19.30, 21.45. 8 le partite che verrano disputate nello slot pomeridiano, sempre nel weekend (uno a giugno e quattro a luglio) e mai nelle città più calde (Cagliari, Lecce e Napoli). Senza pubblico“Football is nothing without fans” diceva il Manager scozzese Jock Stein, già proprio così, e noi tifosi?, a quando una trasferta, a quando un volo in terra Britannica?
La Premier League ripartirà il 17 giugno con i due recuperi: Aston Villa-Sheffield United e Manchester City-Arsenal. Il 20 giugno invece toccherà alla Championship. La Bundesliga è già ripartita e devo dire che ho provato a guardare alcuni match….non ho resistiti più di 15-20 minuti, il mio calcio è diverso, ma ho paura che a breve termine non cambierà niente, ci dovremo abituare agli stadi vuoti, senza atmosfera, a un calcio diverso, meno bello, meno passionale, la mia tribù del football cambierà e io nel mio piccolo cercherò di raccontarlo…finchè passione reggerà.

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