Junior Messias,storia dell’attaccante emerso dalla polvere
5 min readMessias Junior
Sempre lo stesso movimento… prendeva un mattone da un mucchio con una mano e lo teneva fermo, e poi grattava via lo sporco, fino a renderlo presentabile. Poi lo accatastava delicatamente sopra gli altri e riprendeva lo stesso movimento per tutto il giorno. Il dolore alle mani, alle dita si faceva sentire, come anche la schiena che implorava una pausa. Questo umile lavoro serviva per la famiglia, aggiustava i conti, anche se i soldi erano pochi questo lavoro portava un pò di serenita in famiglia. Ma ogni tanto i fantasmi del passato riaffioravano nella sua mente e non era facile gestirli, i fantasmi lo riportavano nel suo Brasile… non il mare e le spiagge…. ma un’auto accartocciata dentro un fosso.
A 17 anni era entrato nelle giovanili del Cruzeiro, sembrava l’inizio di un sogno, invece dopo tre anni il Club lo lascia andare, non rientra più nei piani, bocciato. Lo spediscono nella terza serie del calcio brasiliano. Messias, gioca, segna, fa vedere comunque le sue qualità, è un Campionato duro, le botte arrivano sempre, a volte le schiva a volte le prende, perché il suo sinistro non fa altro che cercare il dribbling, il numero a effetto. Poi in una notte buia come tante. Messias è alla guida di un catorcio, sta tornando dal matrimonio del fratello, ha bevuto parecchio, perde il controllo dell’auto, sente le gomme che urtano il bordo della strada, è solo un attimo ma sembra un’eternità… poi il volo, la botta, le lamiere si stringono attorno al suo corpo, sembra tutto finito, stop, fine.
Seconda Possibiltà;
Si salva, Messias capisce che non avrà un’altra possibiltà;
Qualche tempo dopo suo fratello lo convince a trasferirsi a Torino. Trova una casa a Barriera di Milano. È una zona proletaria, zona operaia. Il sogno di giocare a calcio c’è ancora, si diverte, vivacchia alla buona, poi arriva una chiamata. Non è un Club, ma un colloquio di lavoro. Oscar Arturo Vargas, un imprenditore peruviano, gli offre un posto nella sua ditta di trasporti: scarica frigoriferi e televisori nelle case degli altri. Carica il peso prima sulle ginocchia e poi sulla schiena. Ogni santo giorno. Poi d’un tratto il suo datore di lavoro gli fa una proposta. può giocare nello Sport Warique, la squadretta della comunità peruviana… ed ecco che il destino entra in gioco partecipa nei tornei UISP, ossia l’Unione Italiana Sport . Quelle partite hanno il senso di regalargli gioia, il gol, gli amici, la fatica viene dimenticata per qualche ora, poi arriva l’incontro che gli cambia la vita, siamo nel 2015. Lo Sport Warique affronta una squadra di rifugiati. A vedere quella partita c’è anche Ezio Rossi, ex difensore al Toro. Lo vede giocare, toccare il pallone, lo vede come calcia il pallone e ne resta affascinato. “Invasi il campo e gli dissi che uno come lui non poteva stare lì”, racconterà a Tuttosport. È la stessa frase che gli avevano detto al Cruzeiro. Ma stavolta ha tutto un alto significato. Rossi lo segnala a un suo amico del Fossano. Ma c’è un problema, l’offerta di 700 euro al mese e inferiore al suo lavoro di caricare-scaricare frigoriferi e tv, infatti guadagna 1.200. Anche qua per lui ricompare la delusione, sembra che il calcio lo avvicini per poi allontanarlo sempre sul più bello, che bella illusione. Rossi viene assunto dal Casale, si ricorda di quel ragazzo brasileiro, e si fa staccare un assegno. Fanno 1.500 euro al mese. Per giocare a pallone.
Messias nel Casale
Il suo nuovo palcoscenico è l’Eccellenza. Non è professionismo, ma un passo in avanti per ripartire. Il brasiliano fa la sua parte, ripaga il Mister della fiducia, gioca, segna. In 32 partite gonfia la rete 21 volte. A fine anno il Casale viene promosso in Serie D. Messias ricomincia a sognare. Poi si sposta a Chieri, ancora gol. Ancora applausi. La Pro Vercelli si interessa al numero 10, Messias firma per 3 anni. poi la bomba, ci sono problemi con il suo passaporto, niente partite, anzi, siamo vicini al baratro perche un’altra delusione potrebbe segnare la fine di questo bravo ragazzo. Messias aspetta, le speranze sono poche, si riducono sempre di più… dopo un po’ si fa avanti il Gozzano, parliamo di serie D. la rabbia è tanta, il campo sembra piccolo paragonato alla sua rabbia, alla voglia di emergere e così a suon di gol trascina il piccolo club piemontese in Serie C. A 28 anni non è più tempo di sognare in grande, ma le richieste arrivano, la più interessante e quella del Crotone, in Serie B. La gavetta sembra finita. Il 29 dicembre 2019 i calabresi affrontano il Trapani e Messias realizza la sua prima rete tra i Professionisti, la sua gioia è così grande che nella sua corsa dopo aver gonfiato la rete rivede tutti i fantasmi del passato.
Crotone
Messias segna altri 5 gol, e porta il Crotone in Serie A. Junior segna e fa segnare, ma non basta, perchè i calabresi vengono risucchiati giù. La paura è tanta, basta poco per precipitare e sembra che lui conosca benissimo il dramma calcistico, poi nell’ultimo giorno di calciomercato accade la sorpresa più grande che potesse immaginare… il Milan bussa alla porta del Crotone, il Milan, una delle Società più importanti e blasonate del pianeta calcio. Sembra un sogno invece è tutto vero… “Sapete quando ho capito di essere diventato un calciatore vero? – ha scritto a Cronache di spogliatoio – Quando sono entrato nella sala riunioni per la seduta video prima dell’allenamento in vista della partita [del Crotone] contro il Milan. Iniziamo a studiarli e la mia mente comincia a realizzare. Vuoi per i successi, vuoi per i brasiliani, è la squadra che ho ammirato fin da piccolo. Cafu, Kaká, Serginho, Ronaldo, Ronaldinho. Hanno fatto la storia. Amavo Gattuso e Inzaghi, ma non ho avuto il coraggio di andare da loro quando li ho affrontati. Il ragazzo che sei anni fa giocava in un torneo dell’Uisp ora ascolta l’inno della Champions League, e mercoledì sera (24.11.21) al Wanda Metropolitano al minuto 76′ segna con un gran colpo di testa la rete che regala la vittoria al Milan… questa è una storia bellissima.