Giant Killing… uccidi il gigante, calcisticamente parlando.
3 min read1972: Hereford United 2-1 Newcastle United
In Gran Bretagna il Giant Killing è un’espressione da sogno, Davide trova il coraggio di sfidare il gigante Golia, e incredibilmente lo mette al tappeto. La storia insegna che non sempre il più forte ha la meglio sul più piccolo. Tutto questo tradotto nel football significa; FA CUP – “Giant Killing“… uccidere il gigante. In Inghilterra, le squadre più forti e con più blasone, spesso sono state messe ko da club più deboli che hanno recitato la parta di Davide.
Ecco secondo alcuni i più famosi giant killing accaduti in terra inglese;
1992: Wrexham 2, Arsenal 1
2015: Chelsea 2-4 Bradford City
1971: Colchester 3-2 Leeds
2011: Stevenage 3-1 Newcastle
1984: Bournemouth 2-0 Manchester United
2013: Oldham 3-2 Liverpool
2003: Shrewsbury Town 2-1 Everton
1989: Sutton United 2-1 Coventry City
2019: Wimbledon 4-2 West Ham
Tutto questo è stato possibile nella Coppa più antica d’Inghilterra e del mondo, la famosa e unica FA Cup. Il torneo fu ideato da Charles Alcock nel 1871 con l’idea di creare un torneo aperto a tutte le squadre affiliate alla federazione. La Coppa ha più di 150 anni e incredibilmente ha sempre la stessa formula, nessuna testa di serie, partite ad eliminazione diretta e replay dell’incontro in caso di pareggio. I Club più forti hanno ottenuto il vantaggio di partire dal terzo turno, che viene giocato agli inizi di Gennaio.
I grandi club come abbiamo detto sopra entrano o meglio scendono in campo nel terzo turno ed è qui che la maggior parte accadono i drammi sportivi e le avventure per i piccoli club. E’ facile assistere a grandi esodi da parte di intere tifoserie che raggiungono le grandi città con la voglia di vivere “la giornata del football”.
Oggi, terzo turno di Fa Cup, siamo a Gennaio del 2022 e che succede? Succede che il piccolo Cambridge United, squadra di League One vada a vincere a Newcastle (Con i nuovi padroni, probabilmente il club più ricco del mondo) per 1a0, a firmare il colpaccio un gol di Joe Ironside al 56’. Il Newcastle dunque è fuori. Come salta fuori un’altra vittima di Giant-Killing, il Burnley. La squadra di Sean Dyche (Premier League) cade anche lei in casa contro l’Huddersfield Town, con la squadra al momento sesta in Championship (la Serie B inglese) che passa per 2-1. Il Nottingham Forest elimina l’Arsenal, il Kidderminster club di sesta Lega elimina il Reading e affronterà nel quarto turno il mio West Ham. Il Boreham Wood club di non League vince contro il Wimbledon e approda al quarto turno per la prima volta nella sua storia. Questi club difficilmente approderanno alla finale ma è sicuro che le emozioni provate sul campo dai giocatori e dai tifosi resteranno per sempre con loro.
Ma perchè?… a volte mi chiedo perchè queste storie fantastiche succedano solo in terra inglese, in terra britannica, nella terra dei Tre Leoni, perchè? Non lo so… la storia, la tradizione… un giorno di tanti anni fa ero in un pub a Londra, zona Arsenal, ero con una persona famosa, ero stato invitato a bere una guinness, Stefano Faccendini, autore del meraviglioso libro “Noi siamo il Wimbledon” mi raccontò un sacco di storie, mi presentò i suoi amici, un arbitro, due suoi amici gunners, uno si diceva che non esistesse, non era rintracciabile, era un fantasma per il sistema inglese, eppure era li con me che parlava una lingua a me sconosciuta, era brillo, ma lo ero anche io, eppure parlavamo di football, un pò dentro al pub, un pò fuori, aveva la maglia gialla anni ’80, ogni tanto Stefano veniva a vederci e ci chiedeva se era tutto a posto, certo che sì… che serata magnifica, che storie, che luce, che risate, e che birra, al ritorno dopo esserci tutti uniti e salutati in un unico grande e caloroso abbraccio ripensai seduto sul bus a quello che era accaduto poche ore prima e risi, una risata silenziosa, che regalo avevo ricevuto, pensavo ad un incontro veloce di pochi minuti, invece erano state ore…. e chissà quel mio amico fantasma che fine avrà fatto, ogni tanto riguardo una foto e un pò di malinconia mi assale…. forse il mio posto era lassù.
The Gost