“La vittoria degli uomini qualunque”
6 min readTrevor Francis
Era la stagione 77/78 e il Nottingham Forest si laureò Campione d’Inghilterra, il Club delle Midlands era la sorpresa assoluta della stagione, una favola incredibile, una di quelle cose che uno può pensare “ok, è successo e non capiterà mai più”. Ma facciamo un passo indietro, alcuni giorni fa il Forest che attualmente milita nella Championship inglese affrontava per il quarto turno di Fa Cup il Leicester (Campioni in carica), si la squadra che qualche anno fa con alla guida Sir Claudio Ranieri si apprestava a vincere la Premier League dei grandi, del campionato più ricco del mondo in maniera assurda, rocambolesca, la favola delle Foxes entrava di diritto nell’olimpo dei grandi, dei vincenti, il piccolo club sbalzava i vincenti (ipotetici) con una cavalcata meravigliosa, che ricorderemo nel tempo, per molto tempo.
Ma ora torniamo alla Coppa, al City Ground, il Forest elimina il Leicester con un sontuoso 4-1, match mai in discussione, con i Campioni in balia per quasi tutto il match dei ragazzi di “Garibaldi”… le maglie rosse Garibaldi, la celebre maglia del club che si ispira alle camicie rosse delle truppe garibaldine… già, chi lo avrebbe mai detto, storia e football che si mischiano dolcemente, delicatamente, poesia pura.
Ma oggi, mentre guardavo i ragazzi del Manager Steve Cooper strapazzare i blue di Leicester… io non c’ero, io ero in viaggio, un viaggio a ritroso nel tempo, io ero un vecchio pazzo che si cullava di ricordi, ero vicino a Brian Glough, ero a Monaco, in Germania, era il 30 maggio 1979, e stava per succedere, la
“Vittoria degli uomini qualunque”stava per avvenire, non era un match qualsiasi, era la finale di Coppa Campioni, si avete letto bene, era la finale e quel club in maglia rossa, che due anni prima giocava in Seconda Divisione adesso stava giocando la finale…era una squadra di semi sconosciuti, perchè solo un paio di giocatori erano famosi, primo su tutti Peter Shilton il portierone (mio idolo),Gemmill (Nazionale Scozzese), O’Neill (Nazionale Irlandese) e soprattutto Brian Glough, il Manager, forse il migliore dell’epoca, un carattere tutto pepe, coadiuvato dal grande Peter Taylor, una coppia fantastica, il primo a guidare in campo la squadra, il secondo a occuparsi di tutto il resto.
Taylor e Glough
E qui inizia la leggenda; Vinto il Campionato, già il Forest Campione d’Inghilterra era la notizia dell’epoca, tutte le attenzioni erano rivolte su quella meravigliosa squadra. Ma dietro l’angolo c’era la Coppa Campioni, la manifestazione più importante del mondo, nell’albo d’oro c’era la storia, i club migliori del mondo erano li, alle porte della foresta di Sherwood il fermento per il debutto era incredibile, l’urna aveva scelto un derby inglese per il debutto dei ragazzi di Brian… e che debutto, il Liverpool campione in carica di Bob Paisley, una squadra che era anche un mix di nazionali incredibile, la partita d’andata si disputò al City Ground e il Forest vinse per 2-0 con le reti di Birtles e Barrett. Nessuno credeva possibile che la squadra potesse resistere alla rabbia dei padroni di casa e poi Anfield avrebbe ruggito come mai, l’attesa era grande ma… le maglie rosse di Garibaldi resistettero e portarono a casa la qualificazione con un grande 0-0.
Nel secondo turno il Forest affrontò l’Aek, squadra Greca, e a salire alla ribalta arrivò uno spilungone di nome Garry Birtles, ad Atene i rossi passarono con le reti di Mc Gowen, il pareggio di Mavros e di Birtles per il 2-1 finale. A Nottingham non servì l’aiuto di Robin Hood, perchè i ragazzi di Brian Glough portarono a casa una sontuosa vittoria per 5-1 (2 Birtles – Needham – Woodkocok – Anderson) e Bajevic per gli ospiti.
Garry Birtles
La favola stava prendendo forma, ma ancora nessuno credeva nella vittoria finale, “hanno già vinto il titolo inglese, figuriamo la Coppa dei Campioni”… si si, ma le favole a volte sono nascoste, tendono a lanciare segnali, bisogna esser bravi a cogliere. Nel terzo turno ecco gli svizzeri del Grasshoppers, la prima a Nottingham, e svizzeri spazzati via con il punteggio di 4-1 reti di Birtles (ancora lui), Robertson, Gemmill e Lloyd, per gli svizzeri Sulser. Al ritorno è tutta una formalità, 1-1 (O’Neill e Sulser)
Io me lo ricordo quel periodo, grazie al Guerin Sportivo potevo seguire tutta la fase, proprio adesso ho tra le mie mani tutto il percorso dei nostri eroi. In semifinale per il Forest ci sono i tedeschi del Colonia, e sappiamo tutti che tra inglesi e tedeschi non corre buon sangue (1-2 seconda guerra mondiale). Il primo incontro si disputa in Inghilterra, il City Ground è stracolmo, nessuno vuole mancare all’appuntamento con la storia, ora tutti i Tabloid inglesi sono sulla notizia, adesso ci credono tutti, tutti sono pronti a salire sul carro dei vincitori, questo piccolo club fa gola a molti. Quello che succede in campo non si potrà dimenticare facilmente, sembra di assistere a un combattimento nei cieli, con la Raf (Royal air force) e La Luftwaffe (aviazione militare tedesca)…agonismo, gol, emozioni, dopo 19 minuti i tedeschi sono avanti di 2 reti (Van Gool e D. Muller) ma gli inglesi non demordono, non si arrendono, attaccano a testa bassa, il portiere tedesco Shumacher para tutto fino a un certo punto poi il muro tedesco cede, cade prima con il gol di Birtles e poi dal pareggio di Bowyer, 2-2 al 54′ minuto, incredibile, una partita epica, ci vorrebbe il vantaggio dei Garibaldini per entrare nella storia…minuto 63′ e Robertson esegue l’azione ordinata dal dio del calcio, non poteva non esserci, risultato capovolto. Il City Groud è una bolgia, l’intera città e dentro lo stadio, si sentono i cori, gli applausi, il nemico sembra si sia arreso, che limiti i danni per giocarsi la finale in casa a Colonia. Ma qua accade quello che nessuno si aspetta, il football sa essere di ghiaccio, senza cuore, l’assassino è dietro la porta, e ha il nome di un giapponese, Okudera, tiro, Shilton il mio eroe è battuto, il pari arriva a 9 minuti dalla fine, l’accesso alla finale si deciderà a Colonia, in Germania, la Raf dovrà dare il massimo, la Luftwaffe non farà sconti, ne vedremo delle belle.
3-3 Forest – Colonia
Nel ritorno la paura di perdere la farà da padrone, i tedeschi proveranno a chiudere tutti i varchi degli avanti inglesi, sarà una partita altrettanto epica, ma il destino aveva già scelto, la storia era scritta. Il Nottingham Forest vincerà per 1-0 con la rete di Bowyer al 65′, i ragazzi di Brian Glough, i ragazzi della foresta di Sherwood (da me portata con i miei 05-06 del Valve) di Robin Hood, il piccolo club con le maglie rosse in onore di Giuseppe Garibaldi approdava in finale di Coppa Campioni, la favola aveva raggiunto il suo destino, la storia stava per scriversi.
Il 30 Maggio 1979 all’Olympiastadion di Monaco di Baviera in campo scendono gli svedesi del Malmoe e il Forest, Brian Glough si gioca la carta che deciderà le sorti del match, quel Trevor Francis, 25 anni che il Manager ha fatto acquistare dal Birmingham City per la folle cifra di 1 miliardo e mezzo di sterline. Io la ricordo la rete del nostro numero 7, fuga sulla fascia sinistra di Robertson, palla in mezzo, sul secondo palo, tuffo di testa di Francis e gol, la ricordo la rete, che felicità, anche io ero un Garibaldi, un rosso, uno dei ragazzi di Glough e Taylor, anche io ero uscito dalla foresta di Sherwood, quando raccontavo la storia ai miei ragazzi, loro erano rapiti dalla grande avventura di questo club, forse non si sono mai accorti della mia commozione, dei miei occhi lucidi, per me resta un racconto, una poesia, una storia bellissima, già… noi usciti dalla foresta per sorprendere e portare sorrisi. Noi della vittoria degli uomini qualunque.
Ecco perchè è stato un viaggio nel tempo…ahhh dimenticavo, anche l’anno dopo il Forest vinse la la Coppa dei Campioni, ma questa è un’altra storia.