La delusione dietro l’angolo
4 min readMi sono preso un po’ di tempo x analizzare la nostra non qualificazione ai mondiali in Qatar 2022. E gli svizzeri, gli inglesi, gli spagnoli, i tedeschi ci prendono per il culo… e vabbè ci sta , anche noi dopo l’europeo vinto ci siamo divertiti con gli spaghetti da mangiare… e poi al mondiale ci vai x vincerlo e lo vince solo uno… e ci sono nazionali che manco una volta lo hanno vinto… e sento in giro parlare di giovani, di rifondazione, di prendere esempio da qui e da lì … e quelli magari hanno meno titoli di noi…sento anche tanta confusione , ma poi pensò dai, siamo un po’ tutti tecnici qualificati e maestri di sport… ma poi penso .. noi siamo un po’ così, passiamo da aver vinto un campionato europeo regalando gioco , felicità e divertimento alla delusione e brutta figura tramite la Macedonia del nord, e che cavolo… magari ritorneremo in campo con tutti i nostri difetti e lo vinceremo un’altro mondiale.. chissà , e poi ripeto c’è gente che va al mondiale ma le quattro stellette dorate mica sanno come si cuciono sulla maglietta… e poi … sui nostri campi uno talentuoso prima o poi arriva sempre… ma che ne sanno quelli la che vanno al mondiale !!! E poi non parliamo di “dramma”… perché i veri drammi sono altri… qua al limite possiamo urlare come si faceva una volta allo stadio ..”a lavorare , andate a lavorareeeee a lavorareeee”…in attesa che uno talentuoso spunti su qualche campetto di provincia e che qualcuno lo noti lo valorizzi e gli dia una maglia … magari con il 10!!!!
Poi se vogliamo andare dentro il problema allora la cosa si fa seria, non è così semplice come l’ho descritto sopra, il malumore regna da tanto tempo, dall’elezione del Presidente della FIGC, dai campionati di serie C-B, dai tanti stranieri che più o meno meritano di giocare nelle squadre più blasonate, per non parlare dei ruoli dei procuratori.
Ci vorrebbe più attenzione verso i nostri giovani, verso le regole di obbligo delle annate nelle squadre, ci vorrebbe più coraggio nel farli esordire, una delle parole, frasi che più sento dire e “ci vuole pazienza, esperienza, si rischia di bruciarlo”… ma di cosa stiamo parlando? se uno è bravo un posto in squadra lo deve trovare, senza guardare la sua carta d’identità.
“4 sedicenni in due anni: Klopp e il coraggio di lanciare i giovani”…Il Liverpool di Klopp punta sempre più sui giovani, tra il 2019 e il 2021, sono 4 i ragazzi di soli 16 anni lanciati in prima squadra.
Certo, l’ultima partita mondiale risale al 24 giugno 2014 contro l’Uruguay, mondiali in Brasile, era l’Italia di Cesare Prandelli.
Ora, noi siamo Italiani, non ci mettiamo a copiare le altre Nazionali, abbiamo sempre fatto la nostra strada, al limite sono gli altri che prendevano esempio da noi. Certo qualcosetta da imparare lo abbiamo anche noi, strutture, stadi, organizzazione, dobbiamo migliorare, abbiamo l’obbligo morale di farlo, ma siamo italiani, non amiamo le regole chiare, facili, noi ci dobbiamo inventare sempre qualcosa, e poi lo vinciamo un trofeo qua e là, ma cadiamo anche rumorosamente, questo sì… leggendo l’albo d’oro delle varie competizioni ogni tanto il nome Italia spunta, ad esempio;
Campionati del Mondo: 1934 – 1938 – 1982 – 2006 vittoria, Campioni del Mondo
1970 – 1994 Secondi Classificati… non conta molto, ma la finale per perderla comunque ci devi arrivare.
Campionato d’Europa: 1968 – 2020 Campioni
2000 – 2012 Secondi Claassificati… come sopra.
Se leggiamo con calma i vari risultati sopra veniamo a vedere che tra una vittoria e l’altra passano diversi anni e molte cadute rovinose… e non è che abbiamo fracassato il calcio italiano, perciò calma e sangue freddo, cerchiamo di capire dove abbiamo sbagliato, facciamolo, miglioriamo, e ripartiamo.
Tanti parlano di danno economico, e qua non sono esperto per concepire il danno effettivo, però una cosa lo voglio dire… il vero danno, e non dramma, è che un Mondiale porta sempre condivisione, felicità, attesa dell’evento, le piazze si riempiono, i bar versano birra a volontà, si instaura un clima amichevole, le maglie azzurre uniscono, si lasciano andare via le rivalità cittadine, e tutto questo è molto bello, salutare, giovani, vecchi, donne, mamme, e come se fossimo un tutt’uno, non partecipare a tutto questo mi fa male. Io ho avuto la fortuna di assistere a 2 vittorie mandiali e a 1 campionato d’europa, con qualche sconfitta in mezzo, non importa, sia le vittorie che le sconfitte sono nel mio cuore, restano i fermi immagine di quelle giornate, sono come giornate di sole, quelle che alzi il viso e ti lasci accarezzare dal calore, già… il calore della passione.
Ma che ne sanno gli svizzeri di cosa si prova ad alzare una coppa.