29 Settembre 2024

Liberodicalciare

Spalti on the road

La banda di Bielsa a caccia di cose belle e impossibili.

7 min read

Villa Park: Aston Villa – Leeds: 0-3

Per ben 4 giornate i Villans erano in cima alla Premier League, ed era un bel vedere, bel gioco, gol e tante cose belle. Però questa sera al Villa Park è arrivata la banda di Bielsa, con il suo bomber Bamford, autore delle 3 reti che hanno sancito una prova sontuosa sua e della squadra.

I Villans arrivavano dalla vittoria contro i Campioni del Liverpool,un 7-2 pazzesco, una vittoria da record e da ricordare nel tempo. Ieri sera però al Villa Park non c’è stata partita: 0-0 all’intervallo, poi la furia del Leeds si è scatenata con il suo bomber Patrick Bamford in prima fila. L’ex attaccante del Chelsea ha segnato una tripletta in pochi minuti… prima ha messo in rete la corta respinta di Martinez su una conclusione di Rodrigo (55′), poi ha trasformato in gol un assist di Klich (67′), con un gran tiro dal limite dell’area, infine ha approfittato del filtrante di Helder Costa (74′) con ben 4 difensori che lo stavano controllando indirizzando la palla nell’angolino alto dove nulla può il portiere Martinez.

Bamford

La banda di Bielsa sembra giocare a memoria, gran ritmo, nessun timore referenziale, tutti i giocatori pronti al sacrificio, è davvero un bel vedere, e lui il gran maestro a dirigere con le sue innumerevoli smorfie, e posizioni in piedi, seduto, a parlare con i suoi collaboratori,non c’è dubbio in questo momento il Leeds è la rivelazione di questa prima fase di stagione. Nel corso del match, il portiere del Leeds United Illan Meslier è stato poco impegnato disimpegnandosi bene quando è stato chiamato in causa. Oltre al risultato finale, il Leeds United ha avuto un maggior possesso palla (59%), e ha effettuato più tiri (27-12) a dimostrazione di aver gestito bene la gara.

Patrick Bamford è stato il giocatore che ha calciato di più per il Leeds United: 9 volte di cui 4 nello specchio della porta. Per l’Aston Villa è stato Ross Barkley a provarci con maggiore insistenza calciando verso la porta avversaria 3 volte, di cui 1 nello specchio della porta.
Nel Leeds United, il difensore Luke Ayling è stato il migliore dei suoi nei contrasti vinti (9 sui 14 totali). L’attaccante Ollie Watkins ( molto bravo) è stato il più efficace nelle fila dell’ Aston Villa con 12 contrasti vinti (18 effettuati in totale) e ha contribuito al predominio della sua squadra nel dato percentuale complessivo (56%).

Bielsa il matto; sarà anche matto ma ha dimostrato di avere idee e di saperle mettere in campo, non ci sono dubbi che tutta la squadra lo segue, c’è sacrificio, unione, e spirito di squadra….ti seguirò Marcelo

Aston Villa: E.Martínez, M.Targett, T.Mings, M.Cash, E.Konsa Ngoyo, J.Grealish (Cap.), J.McGinn, Douglas Luiz, Trézéguet, R.Barkley, O.Watkins. All: Dean Smith
AD: B.Engels, J.Steer, K.Davis, Ahmed El Mohamady, M.Nakamba, B.Traoré, C.Hourihane. Sost.: B.Traoré <-> M.Hassan (66′)

Leeds United: I.Meslier, R.Koch, L.Ayling (Cap.), S.Dallas, E.Alioski, J.Harrison, P.Struijk, M.Klich, Hélder Costa, Rodrigo, P.Bamford. All: Marcelo Bielsa
AD: J.Shackleton , Raphinha, I.Poveda-Ocampo, T.Roberts, Pablo Hernández, Kiko Casilla, L.Davis.Sost.: J.Shackleton <-> P.Struijk (21′), P.Hernández Domínguez <-> R.Moreno (79′), R.Dias Belloli <-> H.Sousa de Azevedo e Costa (83′)

Gol: 55′ Bamford, 67′ Bamford, 74′ Bamford.
Ammonizioni: P.Struijk, M.Klich, J.Grealish, T.Mings

Stadio: Villa Park Arbitro: Paul Tierney

La storia di Bielsa

Marcelo Bielsa, un nome, un marchio di fabbrica. La storia del tecnico argentino è per niente semplice e banale, carattere forte e singolare, in Argentina Bielsa è un vero e proprio eroe, tanto da meritarsi l’intitolazione dello stadio della società in cui è cresciuto prima come calciatore e poi come allenatore, il Newell’s Old Boys. Ma la sua leggenda è arrivata anche in Europa, prima in Spagna e poi in Francia, Paesi in cui ha lasciato un segno profondo se non profondissimo alla guida di club storici come Athletic Bilbao e Marsiglia e adesso anche in Inghilterra grazie alla promozione del Leeds in Premier League conquistata al suo secondo anno alla guida dei Whites. Bielsa è celebre, tra le altre cose, per essere poco incline alla comunicazione con i media, non si ricorda l’ultima intervista resa ai media. Figlio dell’alta borghesia argentina, con un fratello torturato dalla dittatura di Videla negli anni ’70, per lui anche un ruolo in politica come Ministro degli Esteri. Ma Marcelo, classe 1955, decide da giovanissimo di fare una scelta controcorrente, dedicandosi anima e corpo alla sua vera passione, il football. Sul campo da gioco si esprime da onesto difensore, ma le soddisfazioni, malgrado indossi la maglia della squadra del suo cuore, il Newell’s Old Boys, sono poche, presto arriva il ritiro dall’attività agonistica a soli 25 anni, e così Bielsa comincia subito a lavorare nel settore giovanile del club. Mentre inizia a dare spettacolo con le sue squadre di ragazzi gira l’Argentina in cerca di nuovi talenti,trovando sui campi di periferia ragazzi, giocatori come Abel Balbo, Nestor Sensini e Gabriel Omar Batistuta.

Nel 1990 diventa allenatore del ‘suo’ Newell’s, e lascia subito il segno. Nella prima stagione conquista il titolo nazionale, l’anno dopo ci prova in Copa Libertadores. L’esordio è tutto da dimenticare, infatti a Rosario il San Lorenzo passa con un tennistico 0-6, gli ultrà di casa non accettano questa delusione e si presentano davanti casa del Mister. Ma Bielsa detto ‘El Loco’ il matto, esce di casa con in mano una bomba a mano minacciando i contestatori… in pochi minuti tutto si tranquillizza .

Pochi mesi Bielsa e i suoi ragazziraggiungono la finale della competizione sudamericana perdendo solo ai calci di rigore contro il San Paolo di Cafu. La squadra di Bielsa pur sconfitta resterà nella mente dei tifosi, tecnici e giornalisti per il suo atteggiamento spregiudicato e offensivo. Ma l’imprevedibilità di Bielsa lo porta a lasciare l’Argentina e di andare per due anni in Messico, l’Atlas e l’America saranno le sue nuove due squadre. Nel 1997 torna in Argentina alla guida del Velez Sarsfield e si aggiudica il torneo Clausura.

Nell’estate del 1998 arriva in Europa per allenare l’Espanyol di Barcellona, ma la sua prima esperienza non è fortunatissima… dura pochissimo. A settembre accetta di sostituire Daniel Passarella alla guida della Nazionale argentina. La Seleccion, sotto la sua guida, dà spettacolo durante le qualificazioni al Mondiale 2002, il 3-3-1-3 proposto da Marcelo vede in campo giocatori come Samuel, Simeone, Veron e Batistuta, e la squadra è tra le favorite in Corea e Giappone. Invece succede l’incredibile, ecco arrivare l’eliminazione al primo turno dell’Albiceleste, Bielsa non molla, e si prende la rivincita con la Nazionale olimpica da lui guidata e trascinata da Carlitos Tevez domina e vince la medaglia d’oro. Nel miglior momento della sua carriera ‘El Loco’ stupisce tutti, arrivano le dimissioni e sparisce per tre anni… come a rifiatare e recuperare le energie perse (come lo capisco). Nel 2007, accetta la sfida di giudare la Nazionale cilena. Nel giro di pochi mesi costruisce una squadra spettacolare, e si toglie anche la soddisfazione di battere la sua Argentina in una gara ufficiale e qualificarsi al Mondiale del 2010. In Sudafrica il Cile si ferma agli ottavi di finale per mano del Brasile ma tutti sono daccordo che la sua nazionale ha giocato molto bene e ha impressionato tutti quanti per l’atteggiamento e il bel gioco. Poco dopo Bielsa decide di lasciare la nazionale cilena, consegnando le basi del Cile che vincerà la Copa America nel 2015 sotto la guida di Sampaoli. L’Europa è nel suo destino e nel 1998 accetta l’offerta di uno dei club più noti del panorama calcistico mondiale, ovvero sia l’Athletic Bilbao che storicamente punta su calciatori provenienti dai Paesi Baschi. L’impatto dell’argentino sul calcio spagnolo è assolutamente pazzesco, prende in mano la Società e i giocatori portandoli in finale sia di Coppa del Re che di Europa League, ma prima il Barcellona e poi l’Atletico Madrid gli negheranno la goia della vittoria.

Dopo Bilbao decide di accettare l’offerta di un altro club storico il Marsiglia. In Francia le cose non sono per niente facili, infatti nel corso di una conferenza stampa Bielsa esprime tutto il suo carattere senza fare prigionieri, dichiarando che “Il bilancio della campagna acquisti è negativo. Ho saputo solamente lunedì pomeriggio dell’arrivo di Doria, ma io non ho chiesto il suo acquisto e non avevo neanche dato il via libera alla cessione di Mendes. Il presidente non ha mantenuto le promesse, gli avevo fatto 12 nomi di possibili rinforzi e nessuno di questi è arrivato. La realtà è molto differente da ciò che era stato pianificato. Nonostante tutto, continuerò a lavorare con impegno ed ottimismo, ma non sono soddisfatto per come la società si è mossa sul mercato”. Il Marsiglia comincia a macinare gioco trascinati da Payet( il mio idolo quando vestirà la maglia claret & blue del West Ham United) e Gignac i marsigliesi danno spettacolo, giocandosi fino all’ultimo il titolo contro il Psg di Ibrahimovic. Ma Bielsa ancora una volta spiazza tutti dimettendosi dopo la prima giornata di campionato della seconda stagione dichiarando che non sente la totale fiducia della sua Dirigenza.

Nel 2016 trova l’accordo con la Lazio, ma l’esperienza neanche inizia. Si dimette per problemi con Lotito e il Ds Tare. Nel Febbraio 2017 torna in Francia al Lille e anche qui i problemi non mancano. I risultati non arrivano e la dirigenza del Lille non perdona la trasferta in Cile di Bielsa non autorizzata, el Loco dichiarerà che “una visita a un amico malato vale più di mille partite”.

Ecco che Bielsa approda in terra britannica, precisamente al Leeds United nel 2018, la squadra inglese milita in Championship e dopo mille studi il Board punta tutto sul tecnico argentino per conquistare la Premier League. Alla prima stagione in bianco-giallo dopo essere stato per molto tempo primi in classifica viene eliminato dal Derby County in semifinale dei Playoff per accedere in Premier. Nel 2019 centra la promozione in Premier League e dopo sei giornate (stagione 2020-21) EL LOCO stà già facendo parlare di se, per gioco, temperamento, idee, carisma, con i suoi ragazzi che lo seguono al 100% in questa folle idea di gioco. Grande il “Mister dei miei sogni”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.