Calcio si, calcio no?… ma questo non è il mio football.
4 min readAlla fine toccare il discorso calcio si, calcio no… era inevitabile, liberodicalciare.it è un blog sul nostro football, una vetrina sul calcio giovanile e dilettantistico, poi, per tanti motivi abbiamo sfiorato il calcio che conta con tutti i suoi pro e contro. Oggi il Covid-19 fa meno paura, ma le tante vittime di questi mesi ci fanno stare ancora in allerta, la pandemia non è finita, non è sotto controllo, nelle nostre città, nei nostri paesi si continua ad ammalarsi, e vero che negli ultimi giorni lo abbiamo tenuto sotto controllo, ma la ripresa, la normalità è ancora ben lontana.
Parlare di calcio, il calcio di serie A, mi mette un pò a disagio, non sono del tutto convinto che sia il momento giusto, calcio, pallone vuol dire felicità, gioia, sorrisi, anche lacrime, unione, condivisione, allegria, festa, chi in questo momento se la sente di ripartire?.. una risposta c’è, si chiama Industria del calcio, profitti, guadagno, soldi, sponsor, tv, contratti, la macchina del football non aspetta, non può fermarsi. Dobbiamo anche però vederla in un’altro modo, la voce che più va in voga è Piramide dello sport, in cima c’è il calcio, a scivolare di sotto tutte le altre discipline, e vero, girano tantissimi soldi in alto ma a beneficiare di tutto questo alla fine lo sono un pò tutti e senza questa punta molte discipline avrebbero difficoltà ad andare avanti.
Voglio ancora fare una premessa, l’altro giorno in tv, in un campo di allenamento, ho visto degli addetti, (Società di Serie A), pulire e sanificare il pallone, una scena che mi ha colpito molto, questo mi ha fatto molto riflettere, perchè mi sono detto…“no, questo non è il mio calcio”, ma di cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di scendere in campo con le mascherine, di fare tamponi, prima, dopo, allenamenti in gruppi di 5/6 giocatori, sanificazione di materiale sportivo, borracce, bandierine, panchine, campo, di evitare i contrasti, abbracci, contatti, di sputare, insomma di evitare qualsiasi avvicinamento da azione, di isolamento, no ragazzi, questo non è il mio football. Niente pubblico, ma le Società potranno allestire cartoncini per simulare il pubblico, o le gradinate da tutto esaurito, e gli Ultrà? Senza il tifo, senza la tifoseria, senza i cori, i fischi, gli applausi non può essere chiamato calcio …vi giuro che mi scappa da ridere, per non piangere.
Ecco quando riparte il campionato di Serie A
Il Ministro dello sport Spadafora: “Il calcio riaprirà solo in sicurezza”. Allenamenti al via dal 18 maggio. “Abbiamo sempre mantenuto la linea di prudenza e se il campionato riprenderà dovranno essere adempiute alcuni compiti fondamentali. Nel calcio non ci può essere distanza ed è fondamentale ci sia l’autoisolamento in caso di positività”. Tutto qui? Cioè fatemi capire una cosa, qua si da per scontato che il contagiato sarà uno solo… e che tutti verranno messi in quarantena, e se saranno più di uno? chi scenderà in campo? Devo dirvi che la cosa non mi torna.
Ancora il Ministro…“Prima di venire qui ho ricevuto la comunicazione del presidente della Federcalcio Gravina e mi ha detto che hanno accolto le osservazioni del Cts riadattando il proprio protocollo e quindi consentendo senza altre difficoltà di poter riprendere entro il 18 maggio gli allenamenti”.
Il campionato di calcio riprenderà, se riprenderà, solo se saranno state adempiute una serie di misure, ovvero misure di sicurezza e il protocollo”. Così il ministro dello sport Vincenzo Spadafora nell’informativa al Senato. “La sottovalutazione ha portato alla quarantena per molte squadre, vogliamo evitare situazioni di questo genere.
La quarantena. L’intenzione del Governo è non fare sconti al mondo del calcio, prima in caso di positività si agiva solo sul singolo, la modifica porta la quarantena per tutta la rosa. Non verranno fatte concessioni (compresi i test diagnostici, interamente a carico delle società) ma si deve agire secondo le norme valide per tutti i cittadini italiani. A cominciare dall’articolo 1 del Dpcm datato 21 febbraio 2020.
Altro nodo importante…
“Medici sportivi sul piede di guerra. Altro mina da disinnescare: tutto il peso della responsabilità attuativa del protocollo (che lo staff di “saggi” della Federcalcio ha provveduto a correggere secondo le indicazioni della Commissione di specialisti del Governo) è ricaduta sui medici sociali. Le proteste della categoria sono comprensibili perché chiamata ad assumersi larga parte delle colpe, delle conseguenze giuridiche (civili e penali) non di una diagnosi sbagliata ma di un’ipotesi che non dipenderebbe né dalla loro imperizia né dalla loro negligenza: se, pur avendo applicato alla lettera tutte le prescrizioni e dopo aver effettuato regolarmente tutti i test, un calciatore risulta positivo per un contatto esterno al “gruppo squadra” perché dovrebbero essere ritenuti responsabili i medici sociali?“
La FIGC corre per ripartire il 13 giugno. Tutti attendono la decisione finale del Governo, che, stando alle ultime dichiarazioni del Ministro Spadafora, dovrebbe arrivare la prossima settimana e tutto dipenderà dalla curva dei contagiati. Il 25 maggio, la FIGC dovrà comunicare alla Uefa il nuovo calendario. Il 3 agosto spazio alla Champions e all’ Europa League. Dal 13 giugno ci sarebbe spazio anche per le semifinali di ritorno e la finale di Coppa Italia. Alla fine del campionato mancano 12 giornate, più quattro recuperi: Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma. Un tour de force niente male, il dio denaro non può fermarsi, avanti tutta, con mascherine o no, ma mi chiedo e se un giocatore correndo perde la mascherina cosa deve fare? si ferma?, alza la mano e dalla panchina subentra un compagno in aiuto? e ditemi un pò? su calcio d’angolo, le varie trattenute che siamo abituati a vedere, gli abbracci, le distanze sociali verranno rispettate?…detto ciò mi scappa da ridere, questo non è il mio football.
… e dopo ci sarebbe anche il Calcio dilettantistico, e il calcio giovanile con i suoi volontari, con la sua magia, qua di certo non circolano i soldi dei grandi club, qua si naviga a vista…e al solo pensiero di sentir parlare di Responsabilità in caso di contagio mi vengono i brividi.